Immagini e suoni

L'attualità culturale di Tunisi: una piccola panoramica sulla scena artistica tunisina contemporanea e su alcune delle sue testimonianze più significative, tra le quali spiccano senz'altro le fotografie di Hamideddine Bouali e l'opera del regista teatrale Moncef Zahrouni, autore dell'innovativa performance TranStyX.

Le fotografie di Hamideddine Bouali

Noto fotografo tunisino, Hamideddine Bouali conosce bene la scena artistica del suo Paese e ha ritratto Tunisi in molte delle sue opere. Questa sinfonia di scatti dal titolo Tunis... médina sacré, cité profane, un inedito creato e condiviso nel 2020 in occasione di "Tunisi - Una città in libri", ben rappresenta l'anima della capitale, le sue tensioni tra passato e presente, la sua meravigliosa umanità. Sul suo blog, Bouali avvia continue e stimolanti riflessioni sul senso della fotografia. Fonte: du-photographique.blogspot.com.

Moncef Zahrouni - TranStyX

Regista e videoartista, Moncef Zahrouni è autore dell'opera teatrale TranStyX, una performance che affronta in modo creativo e innovativo la questione della differenza di genere (e non solo) in Tunisia. Senza dubbio una delle migliori opere teatrali della scena contemporanea, che cominciamo a conoscere dal trailer. Fonte: transtyx.com.

In questo breve intervento in inglese realizzato appositamente per Festivaletteratura 2020, Moncef Zahrouni ha donato al minisito di "Tunisi - Una città in libri" una bella e incisiva presentazione della sua opera teatrale, delle sue influenze letterarie e dei suoi tanti riverberi.

Ritorno a Tunisi

Nel 1997, Marcello Bivona realizza il film Ritorno a Tunisi, prodotto dal COE di Milano. Una vacanza in Tunisia offre al regista l'occasione di ricostruire i suoi ricordi a partire dal 1959, quando è stato costretto a lasciare un Paese che sentiva ormai come suo. Gli estratti di questo bel documentario costituiscono un ponte tra l'attualità culturale e la storia della presenza italiana in Tunisia, in parte oggetto nella successiva sezione. Fonte: scheda film su www.coefilm.org.

Tracce del passato: qui di seguito vi proponiamo alcuni documentari e cinegiornali provenienti dall'Archivio Storico dell'Istituto Luce-Cinecittà che testimoniano l'eco della Tunisia in Italia nel primo cinquantennio del '900, la traumatica esperienza del conflitto mondiale e i difficili passaggi che hanno condotto all'indipendenza del Paese, con alcune chicche realizzate sullo sfondo di circuiti automobilistici ormai dimenticati e rimanenze dell'età romana.

Giornale Luce A0497 del 01/1930

Quale miglior modo per iniziare il racconto di Tunisi nel "secolo della velocità" se non una bella corsa in auto? Questi rari spezzoni immortalano alcuni momenti di una gara automobilistica nel circuito "Prado", culminata nella vittoria del pilota fiorentino Gastone Brilli-Peri (1893-1930), leggendario ciclista su strada e icona dell'automobilismo in Italia. Fonte: Archivio Storico Luce.

Giornale Luce B0378 del 12/1933

Una curiosa panoramica a ritmo jazz – simile a molte altre del periodo – esplora alcune vestigia archeologiche romane presenti in una zona della Tunisia. Fonte: Archivio Storico Luce.

Giornale Luce B0724 del 1935

La comunità italiana in Tunisia non è esente, negli anni Trenta, dall'affermazione dei totalitarismi in Europa e nel Mediterraneo. In questo cinegiornale si vede l'arrivo in Italia a bordo della nave "Città di Napoli" di volontari italiani residenti in Tunisia; la folla radunata presso il molo d'arrivo, le autorità civili e militari e i gerarchi del partito che presenziano alla cerimonia. Fonte: Archivio Storico Luce.

Giornale Luce C0326 del 27/02/1943

Mentre infuria il secondo conflitto mondiale, la Tunisia è teatro della fase finale della Campagna del Nordafrica e della sconfitta delle truppe dell'Asse da parte degli anglo-americani; fatti contraddetti dal notiziario di propaganda fascista, che si segnala a ogni modo per la panoramica di chiusura del convoglio aereo di rifornimento proveniente dalla Sicilia. Fonte: Archivio Storico Luce.

La settimana Incom 01128 del 04/08/1954

Negli anni '50 del '900, le vicende di Tunisi e della Tunisia – allora protettorato francese – si iscrivono nel più ampio processo di decolonizzazione e di rivendicazione nazionalista che interessa larga parte dell'Africa. Qui una visita del primo ministro francese Pierre Mendès France, accolto da rappresentanti del governo tunisino, con una successiva tappa presso il Palazzo di Cartagine al cospetto del Bey, che lo decora con un nastro dell'ordine del sangue. Fonte: Archivio Storico Luce.

La settimana Incom 01293 del 07/09/1955

"L'autonomia ai tunisini" testimonia "un altro passo decisivo per la distensione degli animi" nella delicatissima transizione dal protettorato alla nascita della nazione. Lamine Bey, primo e unico re di Tunisia, proclamò l'indipendenza dalla Francia nel 1956, ma fu deposto un anno dopo dal primo ministro Habib Bourguiba, che proclamò la Repubblica. Fonte: Archivio Storico Luce.

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